il Torino Teen Basket tra presente e storia
Due prime squadre al vertice della classifica nei rispettivi
campionati, una vasto settore giovanile con diverse formazioni di “under” e una storia di pallacanestro lunga più di 30 anni, capace di
unire e identificare un intero paese. Il Torino Teen Basket di Pino Torinese sta
vivendo un’ottima stagione agonistica sia dal punto di vista dei risultati sia
per quanto riguarda la crescita dei suoi giovani. Le squadre senior (D maschile
e B femminile) guidano la regular season dalla prima giornata; ancora senza
sconfitte le ragazze biancoverdi, che puntano alle finali promozione. “I
playoff sono un obiettivo ormai alla portata sia per la D che per la B”
dichiara il presidente Leonardo “Dino” Violante, “una volta raggiunti vedremo
fin dove potremo arrivare; siamo consapevoli di avere due ottime formazioni che
potranno regalarci grandi soddisfazioni”.
Nel mentre avanzano le compagini giovanili, impegnate nei
campionati di categoria. “Quest’anno abbiamo creato l’under 19” continua
Violante, “uno step importante per i giocatori appena usciti dall’under 17 che
devono completare la loro maturazione in vista dell’esordio in prima squadra.
Schieriamo anche un’under 14 e 13, oltre che diverse annate di minibasket”. Circa
200 ragazzi di età compresa tra i 19 e i 6 anni; niente male, considerato che
provengono quasi completamente dalle scuole elementare e media di Pino
Torinese. “Per tutti gli atleti del vivaio l’obiettivo principale non è vincere
ma aggregarsi, praticare sport e imparare a giocare a pallacanestro” precisa il
presidente, “stanno crescendo e tra l’altro si stanno comportando decisamente
bene nei rispettivi tornei; gran parte del merito è sicuramente degli
allenatori, assolutamente preparati e competenti”.
Nel 2014 il Torino Teen Basket compirà 37 anni. Tanto è
passato dal 1977, anno in cui Dino Violante e i suoi due fratelli Giuseppe e Roberto
(ex giocatore di serie A1 con le maglie di Varese e Bologna) decisero di
comprare da un amico la squadra di pallacanestro del quartiere torinese delle
Vallette. “Il primo nome fu Korrida” ricorda l’attuale numero 1 della società,
“e l’uomo di punta della formazione era ovviamente mio fratello, deciso a
ripartire dalle serie minori dopo aver abbandonato il massimo campionato. Nei
primi tre anni conquistammo altrettante promozioni e aggiungemmo talento alla
rosa, fino ai playoff per accedere in serie B; qui fummo sconfitti, sfumò
un’importante sponsorizzazione e ci trasferimmo a Pino Torinese per continuare
l’avventura”.
Nei primissimi anni ’80 sorse infatti sulla collina torinese
il Palazzetto di via Folis, odierno campo di casa di tutte le formazioni
biancoverdi. “In queste stagioni abbiamo vissuto momenti importanti e grandi
soddisfazioni” racconta il presidente del TTB, “a partire dai circa 25 tornei
internazionali che abbiamo organizzato qui a Pino Torinese, ospitando nelle
famiglie dei nostri giocatori ragazzi provenienti da Stati Uniti, Svizzera,
Francia e Spagna; esperienze di scambio molto positive. Nelle vacanze di Natale
del 2000 ho accompagnato negli USA i ragazzi dell’86, impegnati in dieci giorni
di match contro alcune scuole americane; la trasferta è culminata con la serata
al TD Garden, campo di casa dei Boston Celtics, quando prima della partita di NBA
comparve sul maxischermo la scritta “Welcome Pino Torinese”. Per i ragazzi e
per me fu un momento indimenticabile”.
Un episodio destinato a diventare leggenda si verificò a
Borgo Sesia nel 2004, nella serata decisiva delle finali playoff per la promozione
in serie C. “La serie era sull’1-1” ricorda Mauro Bevilacqua, coach della prima
squadra maschile di allora, “ci giocavamo la bella fuori casa e a 2 minuti e 40
secondi dalla sirena eravamo sotto di 11 punti; il palazzetto era già in festa.
Chiamai time out, semplicemente per invitare i miei giocatori a dare tutto fino
alla fine”. Sotto di 7 a 20’’ dal termine, i biancoverdi accorciarono fino al
meno 2 con una tripla e un contropiede. “Mancavano 5’’ e Borgo Sesia aveva due
liberi a disposizione” continua lo storico allenatore, sulla panchina del TTB
per moltissime stagioni, “li sbagliarono; disegnammo un’azione veloce per
liberare un tiro da tre e sulla sirena la palla trovò solo la retina in fondo
al canestro. Fu un momento indescrivibile, in un istante ottenemmo vittoria e
promozione, il giusto premio per un gruppo fantastico”. La storia insegna, la
storia si ripete; e chissà che questo non sia davvero l’anno buono per
riviverla.
Luca BIANCO
Ufficio Stampa Torino Teen Basket
