COMUNICATO STAMPA
Dopo aver preso visione del Comunicato del Comitato Regionale Piemontese, emesso a seguito delle vicende della scorsa settimana, ritengo indispensabile sviluppare alcune considerazioni.
· Prima della telefonata del Presidente Mapelli, in cui mi si annunciava l’intenzione di tutti gli arbitri della lista di serie C di non arbitrare ad Arona (anche se in realtà si trattava solo di una parte di essi), la nostra Società era assolutamente tranquilla e non vi era stata alcuna avvisaglia di possibili problemi di questo tipo.
· Già nella scorsa stagione, ed ancor più in quella in corso, l’impegno dell’intera Società per assicurare un clima sereno e tranquillo in occasione di ogni partita è stato massimo.
· È per me assai complicato comprendere, come affermato nel Comunicato, perché il non mandare alcun arbitro sia stata una decisione presa “…a tutela di Arona Basket…”: forse si vuole dire che, se la partita si fosse svolta, avremmo assistito ad un arbitraggio punitivo nei nostri confronti? Questo sarebbe molto grave e sarebbe ammettere un qualcosa che, negli anni scorsi, avevo sospettato varie volte, ma che tutti gli Organi Federali, da me incontrati, avevano decisamente smentito.
· È stata accettata la semplice dichiarazione, da parte di alcuni arbitri, di non poter arbitrare per presunti accadimenti pregressi, senza che si siano verificati episodi in cui gli arbitri siano stati minacciati o si siano verificati eventi in grado di togliere loro la serenità, non considerando le conseguenze che questo fatto avrebbe avuto.
· Appare evidente, come emerso nel corso dell’incontro e come confermato da quanto apparso su vari social network e forum, che la vera motivazione di questa rinuncia ad arbitrare sia dovuta ad un “cartello” creato da parte di un gruppo di arbitri a seguito di uno spiacevolissimo episodio, fin da subito stigmatizzato dai vertici della nostra Società, per il quale però, in nessun modo, alcuna responsabilità può essere addossata ad Arona Basket.
· Spiace dover constatare che la gestione della situazione, al di là delle intenzioni, ha di fatto avvallato la dichiarazione del CIA regionale secondo la quale Arona è un campo dove gli arbitri non vengono a compiere il proprio lavoro perché si sentono insicuri. Questa pubblica dichiarazione, apparsa su numerose testate giornalistiche, ha creato ad ARONA BASKET un importante danno di immagine sia verso gli sponsor, sia verso la cittadinanza e le istituzioni aronesi.
· Mi è difficile inoltre capire come la riunione di martedì ed il successivo comunicato possano riportare la serenità nella Società da me presieduta. Dopo questa situazione, ribadisco totalmente non voluta da Arona, ci troviamo e ci troveremo ad essere arbitrati da persone che avevano già deciso di venire ad Arona per “punire” e che sono stati fermate solo da un intervento di autorità: chi ci garantisce che questo atteggiamento, che secondo me si era già palesato anche nello scorso anno sportivo, non prosegua? Non sarà facile essere sereni!
· Anche a livello personale mi chiedo se valga ancora la pena di continuare ad impegnarmi e ad assumermi responsabilità civili, penali ed economiche, quando si è palesemente evidenziato che c’è una parte di una delle componenti del mondo della pallacanestro che, invece di collaborare con le altre al fine di rendere sempre più accattivante e bello questo meraviglioso gioco, pensa di poterlo influenzare a seconda delle proprie simpatie infliggendo multe e sanzioni penalizzanti?
Al fine di salvaguardare il lavoro fatto in oltre 25 anni di attività, la serietà e correttezza di Arona Basket e l’impegno quotidianamente e gratuitamente profuso da dirigenti e genitori a sostegno della nostra Associazione, valuterò insieme al Consiglio Direttivo ed alle istituzioni aronesi i passi da intraprendere per proteggere il buon nome e l’immagine del nostro Progetto Sportivo e della nostra Città.
Paracchini Dario Vittorio
Presidente A.D. ARONA BASKET
