Dal sito:http://pallacanestrofenice.com/
Da papà tifoso penso che siano possibili entrambe le
ipotesi contenute nel titolo. Infatti stasera a Giaveno, dopo un primo quarto
finito 18 a 20 per la Fenice, con qualche leggerezza difensiva e qualche errore
di troppo sotto canestro in attacco, ha fatto seguito un secondo quarto in cui
i nostri ragazzi hanno forzato i ritmi e dopo circa 7 minuti erano avanti di 11
punti. Nei tre minuti successivi, dimenticandosi di essere in campo, hanno
consentito ai ragazzi di Giaveno di recuperare. Col parziale 32 pari le squadre
vanno negli spogliatoi. Si può sperare di non rivedere le amnesie alla ripresa?
Invece nel terzo quarto dopo 5 minuti di equilibrio, nel bene e nel male,
Giaveno si stacca di 6 punti e con questo vantaggio chiude il tempo.
Nell'ultimo quarto si continua punto a punto, faticando a realizzare, e in uno
sprazzo di buona vena a 4'30” dalla fine la Fenice raggiunge il Giaveno, ma i
ragazzi peccano ancora di continuità e si fanno staccare nuovamente.
Vince Giaveno, meritatamente 75 a 67.
Onore ai vincitori che hanno
mostrato un Paradisi in grande spolvero.A noi non è bastato la sufficienza con cui è stata affrontata la gara. Anche il miglior realizzatore della serata, Marcon (21 punti), pur dannandosi nella corsa, ha sbagliato conclusioni facili e non è stato impeccabile in difesa.
Momenti simili, in questo scorcio di stagione, li abbiamo già visti: a Pancalieri, contro la Ginnastica, Savigliano e S. Mauro. Sicuramente conta la giovane età del roster. I senatori dell'89 devono sostenere le matricole del 92, con l'impegno e nervi saldi. I più giovani devono saper utilizzare quest'opportunità, per potersi ritagliare, cestisticamente parlando, un palcoscenico più prestigioso, divertendosi “tutti insieme” e divertendo i propri tifosi. Lo stimolante lavoro che Simone Ancona ha intrapreso quest'estate continua. Occorrerà accettare più serenamente decisioni arbitrali (nessuna allusione coach!) che non piacciono o sostituzioni, senza prendersela con la prima bottiglia che capita tra le mani o i piedi, ricordarsi che 20 punti di vantaggio a metà partita non garantiscono la vittoria, che si va in campo in dieci, cinque che corrono e cinque che incitano e caricano i compagni, ascoltando il coach e osservando gli avversari, per poi entrare … e non mollare ...FINO ALLA FINE...FENICE!
Renato Carafa